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"Alcune percezioni possono talvolta influenzare l'interpretazione di un'opera più della sua vera ragion d'essere."
Mi chiamo Nicolas Barbieux. Ho 44 anni e sono il co-fondatore, Produttore e Direttore Artistico dello studio Spacesheep.
Spacesheep è uno studio specializzato nella creazione di contenuti video e immagini ad alta definizione. Collaboriamo direttamente con i brand, o tramite le loro agenzie, per realizzare animazioni 2D/3D, rendering 3D realistici, motion design o effetti speciali. Grazie a queste competenze, realizziamo filmati di intrattenimento e campagne pubblicitarie per la televisione, il web, il cinema, le fiere e molto altro ancora.
Non avevamo mai lavorato insieme prima, ma avendo anche noi sede nelle Alpi, mi stava a cuore presentare il nostro studio a questa grande impresa familiare savoiarda. Poi, un giorno, l'azienda ha avuto il desiderio di proporre una nuova linea al pubblico, il che ha permesso questo incontro.
Ciò che affascina di Opinel è il fatto che il concetto di outdoor sia intrinseco al prodotto. Una volta stabilita questa evidenza, tutto il resto diventa un campo da esplorare.
Per creare l'universo che caratterizza questa campagna ci siamo basati sulla condivisione, sulla funzione del coltello e sulla vita di tutti i gironi. Elementi che, presi insieme, evocano una certa idea di libertà.
Per dare vita a una storia, sono necessarie asperità, elementi inaspettati e una certa sicurezza nello sviluppo narrativo. Il formato breve dei film ha anche aiutato a rimanere incisivi e a non divagare.
Solitamente la prima cosa che facciamo è osservare ciò che viene fatto altrove, anche in altre discipline, senza mai cercare di entrare in competizione. Poi lasciamo decantare queste ispirazioni prima di allontanarcene per creare un miglior processo creativo. Dopodiché, la chiave sta nel lasciarsi andare: più si è spontanei, più la creatività è viva e gratificante.
Dal punto di vista tecnico, il 3D si è rivelato la soluzione ideale per mettere in evidenza il prodotto con notevole precisione. A differenza delle riprese nella vita reale, l'animazione 3D consente di esplorare nuove angolazioni e di migliorare l'illuminazione dell'oggetto.
L'animazione 2D, invece, conferisce una dimensione onirica al film. Questo mezzo apre un campo infinito di possibilità visive. L'incrocio tra 3D e 2D ci ha permesso di creare un universo realistico e poetico al tempo stesso, offrendo un'esperienza davvero immersiva.
Tutto è iniziato immergendoci totalmente nel prodotto: abbiamo analizzato gli aspetti tecnici, le texture, i rilievi, la maneggevolezza… Volevamo riprodurlo con la massima fedeltà in 3D.
Allo stesso tempo, abbiamo perfezionato la sceneggiatura per strutturare al meglio questo trittico cinematografico.
Essendo io il produttore artistico, per me era fondamentale collaborare con un regista che condividesse lo spirito di questa campagna: dinamico e originale. Ed è così che è entrato in scena Max Maleo. Grazie alla sceneggiatura è riuscito a dare vita ai personaggi e alle scenografie. Insieme abbiamo immaginato l'universo grafico e definito la palette cromatica del progetto…
Dopo aver confermato lo storyboard, abbiamo prodotto un animatic: un primo montaggio video accompagnato da un modello musicale. Questo passaggio è fondamentale perché consente di adattare le inquadrature, i movimenti della cinepresa, la durata delle sequenze e, soprattutto, la messa in evidenza del prodotto. Nel frattempo ho scritto nuovi testi per la colonna sonora, prima di dare istruzioni al compositore musicale.
Infine, l'ultimo passaggio è stato il compositing, in cui abbiamo assemblato tutte le riprese, perfezionato gli effetti visivi e sonori e ci siamo assicurati che tutto fosse in perfetta armonia prima della trasmissione.
Durante la scrittura ci sono state effettivamente alcune considerazioni sociali e culturali da tenere in considerazione, poiché si trattava di mettere in evidenza un coltello. È molto comune nelle produzioni audiovisive destinate al pubblico. Ma queste problematiche sono rimaste in secondo piano poiché sono state ampiamente superate, da un punto di vista di priorità e importanza, dall'immaginario e dalla messa in scena.
Dopotutto realizzavamo un cartone, un'opera di pura fantasia. Ci sono sicuramente più probabilità di farsi male incontrando un grizzly di 300 kg in un parco pubblico che con un Néo6! Tuttavia, alcune percezioni possono talvolta influenzare l'interpretazione di un'opera più della sua vera ragion d'essere. Ne prendiamo atto.
Ma questo dimostra anche la capacità di Opinel di stare al passo con i tempi, la sua capacità di essere attenta e vicina ai propri utenti, adottando un posizionamento mediatico equo e in sintonia con la sua epoca.
D'altro canto, se c'è una questione che supera tutte le altre, è quella della storia del marchio. Dovevamo essere all'altezza di un prodotto rinomato in tutto il mondo. Il resto è solo una questione di expertise e collaborazione, in cui ogni anello della catena deve essere in sintonia per realizzare un progetto che sia fedele al brand e al tempo stesso rivolto al futuro.
Il noce nero.
Essenziale, condivisione, evasione.
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